Immersione Relitto del Kent
Località: Seno del Secco, San Vito Sicilia Occidentale




Relitto del Kent
La nave cargo Kent fu varata nel ’57. Non ci sono notizie sul web riguardo a nessun avvenimento saliente nelle sue attività fino alla fine degli anni ’70 quando un incendio a bordo ne procurò l’affondamento. Da allora giace sul fondo del mare a pochi minuti di navigazione dal porto di San Vito Lo Capo, nei decenni è stata fortemente colonizzata dalla fauna del Mediterraneo ed è diventata uno dei relitti più conosciuti dagli appassionati. La nave con bandiera Cipriota era di proprietà del greco Tsourinakis Thomos, comandata da Liakos Hristos, greco anche lui, con un equipaggio composto da circa 10 persone, a fine Giugno del 1978 era partita da Siracusa per la Nigeria, dopo uno scalo a Brindisi aveva ripreso la sua rotta con il carico costituito da Corani, il libro Sacro dei Mussulmani ( il relitto è conosciuto anche come “ La nave dei Corani “), in due containers sul ponte, zampironi nella stiva di poppa, sacchi di polietilene nella stiva principale, sigarette, olio lubrificante, carburante.
Informazioni tecniche
Il relitto si trova con la prua verso terra, con la chiglia adagiata sul fondo sabbioso a circa mezzo miglio dalla costa. Il relitto è lungo circa 80 mt. ed è visitabile anche all’interno. Si incontrano murene e gronghi stanziali, cernie e scorfani, inoltre branchi di saraghi e pesci pelagici nuotano intorno alla nave.
Livello: Avanzato – Esperto
Profondità: circa 50 metri
Spunti: Molto interessante per gli amanti dei relitti moderni scendendo lungo la cima già a 35 mt. si inizia a vedere il castello di poppa.
La Storia del Relitto del Kent
Il 7 luglio era all’ancora nella Baia della Tonnara di San Vito quando al pomeriggio, per cause non accertate, un incendio divampò nella sala macchine. Il giorno dopo la nave affondò, i tentativi per salvarla non ebbero successo ma nessuno dell’equipaggio rimase vittima del naufragio. La nave quando affondò era all’ancora, la poppa tocco per prima il fondo come testimonia una evidente ammaccatura sul lato di tribordo e poi si dispose in assetto di navigazione ad una profondità di circa 50 metri.
Il Relitto del Kent si trova ancora in questa posizione, non è enorme ( la nave è lunga circa 75 metri ,una stazza di lorda di 783 tonnellate ) ma la profondità rende l’immersione impegnativa e i tempi ridotti non permettono di visitare l’intero relitto in un unica soluzione, il relitto viene diviso in due immersioni, dedicate alla prua o alla poppa, con partenza dalla gru di mezzanave.
L’immersione, sebbene molto conosciuta e richiesta, richiede esperienza e brevetto adeguati, non è per tutti e non si può pretendere di effettuarla con Under Hundred come “prima” immersione. Il numero di sub è limitato a 2 coppie per guida ed è necessario che il leader abbia potuto constatare l’esperienza, le capacità, i consumi dei sub prima di accompagnarli nella visita.
La gru di mezzanave ha un colmo a circa 38 metri di profondità, l’intera struttura è piena di colori ed è di solito avvolta da una nuvola di Anthias, verso prua subito si apre la grande stiva principale, lungo l’enorme vano di carico si possono ancora osservare sacchi di polietilene che facevano parte del carico, il bigo di carico è di traverso sulla stiva verso la murata di dritta. Sul ponte, sul bigo ed un po’ ovunque sul relitto un attento osservatore noterà scorfani di dimensioni fuori dal normale con capacità mimetiche eccezionali. La stiva per alcuni versi interessante raggiunge profondità che limitano ulteriormente il tempo di fondo e raramente rientra nei percorsi dell’immersione. Al contrario il castello di prua è ricchissimo di spunti fotografici, sulla sua parete al termine del vano di carico della stiva ci sono l’ancora e l’elica di rispetto, enormi. Risalendo un paio di metri si ha la visione della parte prodiera del relitto, anche qui grossi scorfani, il verricello dell’ancora con una una targhetta che richiama all’attenzione in tedesco ed inglese, gli occhi di cubìa da dove spesso si affacciano esemplari di Murena Helena. Nuotando oltre la prua vera è propria si intravede sul fondo la catena dell’ancora staccatasi dopo 40 anni dal relitto, sui masconi qualche Paramuricea ed una rara Eunicella Verrucosa. Lasciando la prua una breve navigazione ( per quanto breve si possa considerare nuotare nel blu a 45 metri di profondità ) permette di raggiungere i containers dei Corani, negli anni le strutture si sono pesantemente degradate e dei libri restano solo fragili resti, la visita di quest’area richiede un immersione dedicata ed è meno interessante del relitto vero e proprio, raramente viene programmata.
Se invece dalla gru di mezzanave si procede verso poppa la prima cosa che si vede è la stiva di poppa che contiene gli zampironi, procedendo la gru di poppa, anche questa struttura molto ricca di vita e colori, alle spalle il castello di Poppa con i suoi tre ponti, su entrambi i bordi dei passauomo permettono l’accesso a dei ponti coperti che dopo vari accessi all’interno del relitto pieno di gamberi rossi, terminano a poppa della nave. I ponti superiori sono altrettanto belli e ricchi di vita, al riparo di qualche sovrastruttura si possono osservare mustelle e in giro immancabili i grossi scorfani. All’esterno del ponte di comando il vano batterie ausiliare con sopra una grossa sirena, alcuni interruttori resistono mimetizzati dalle forme di vita bentoniche, e sopra il castello il fumaiolo.