Venerdì 13 Marzo 1943 La corvetta italiana CICOGNA incrociava davanti il Monte Cofano ed il Monte Monaco alla ricerca del sommergibile nemico, si allungava fino alla Tonnara di Scopello e tornava quasi fino a Trapani, sconfortante! E con l’aumentare delle ore anche la frustrazione aumentava . La notte prima un siluro aveva colpito e quasi affondato il piroscafo francese ESTEREL che faceva parte del convoglio, in navigazione tra NAPOLI e TUNISI, la Corvetta Cicogna era la scorta. Il piroscafo fortunosamente non era affondato e con grandi sforzi fu portato ad incagliare a Trapani. L’ex sommergibilista Augusto Migliorini comandante della Cicogna aveva le idee chiare: trovarlo ! Ma chi cercava il Comandante Migliorini? L’HMS ( che vuol dire “Her Majesty’ s Ship”, nave di Sua Maestà ) THUNDERBOLT operava nel Mediterraneo dal Dicembre dell’anno prima. Aveva già svolto diverse missioni, tra cui l’affondamento con i suoi chariots ( l’equivalente dei Maiali italiani ) dell’incrociatore Ulpio Traiano nel porto di Palermo. Ma ciò che rendeva unico il THUNDERBOLT non era una caratteristica tecnica ma il fatto di essere una “nave fantasma”! Il sommergibile di Classe T THUNDERBOLT proveniva dal cantiere britannico Cammell Laird Shippyard (Birkenhead). Costruito nel 1938 con il nome THETIS aveva avuto vita brevissima , era affondato infatti il primo giugno del ’39 durante le prove in mare causando la perdita di 99 uomini dei 104 a bordo. Lo scafo fu poi recuperato con successo ed era in servizio dal 1940 sotto il comando di Richard Crouch. E il 13 marzo 1943 era lì sotto, da qualche parte aspettando di poter attaccare o di poter guadagnare il mare. La Torpediniera Libra aveva avuto un contatto ed anche lanciato alcune cariche di profondità ma senza successo perdendo di nuovo le tracce del nemico, ma nessuno poteva meglio della Corvetta Cicogna trovare un sommergibile. La Cicogna (C 15) era entrata in servizio nel gennaio del 1943, apparteneva alla Classe Gabbiano, una nuova categoria di navi, molto versatili, dotate di ecogoniometro e di un potente armamento erano le migliori e le più moderne tra le navi della Regia Marina. La propulsione, oltre a motori per la marcia normale, prevedeva due motori elettrici per la marcia silenziosa per consentire alle unità, durante la caccia ai sommergibili, di eseguire la ricerca nella quasi totale assenza di vibrazioni e di sorgenti rumorose rendendo così più facile avvicinarsi all’obbiettivo senza essere scoperti ed il Comandante Migliorini stava usando tutti i mezzi e tutta l’esperienza maturata per stanare il suo avversario! La ricerca durava ormai da diverse ore, era la mattina del 14 e se il sommergibile era ancora in zona aveva di sicuro le batterie al limite, doveva emergere. Ed infatti ecco alle 7:30 un primo avvistamento a circa 2000 metri un periscopio fende l’acqua ma solo per un attimo poi scompare, le manovre cominciano silenziose. Ordini rapidi e precisi cambiano la rotta della Corvetta, le cariche di profondità pronte al lancio, la tensione sale. Il nemico è li da qualche parte, il sommergibile britannico non ha potuto o non ha voluto lasciare la zona di Capo S.Vito e la Corvetta Cicogna gli è addosso, passa ancora più di un ora quando eccolo di nuovo, questa volta il periscopio quasi sfiora la fiancata di dritta della nave, l’equipaggio aspetta di sentire i metalli stridere, non c’è contatto ma neanche via di fuga, viene dato l’ordine e 24 cariche di profondità volano in aria a breve distanza e dopo una corta parabola toccano il mare, inversione di rotta, altre 24 cariche sono preparate e sganciate. Nafta e olio vengono a galla, altre due bombe sganciate, a bordo della Cicogna regna il silenzio, una bolla di gas esplode sulla superficie del mare che si sta calmando. E’ il cloro delle batterie, il comparto si deve essere allagato, la fine è arrivata, per la seconda volta. Il 2 giugno 1943 la “London Gazette” pubblicò un comunicato ufficiale: «L’ Ammiraglio è dolente di annunciare che il regio sommergibile Thunderbolt deve considerarsi perduto». Dove sia ora il THUNDERBOLT non è dato saperlo. Il mare ,si sa, fa molto parlare ed ogni tanto si sentono storie di corallari che sanno ma non dicono, di gente che non sa e parla a vanvera, di subacquei che hanno visto scheletri attraverso gli oblò ( i famosi oblò dei sommergibili…….), più probabilmente il relitto si trova a profondità non accessibili. Almeno non per tutti!
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